Il pericolo fluido

I praticanti di BDSM, in tutte le sue forme e aspetti, si sono moltiplicati negli ultimi dieci anni. Il numero dei “curiosi” invece si è ormai elevato alla potenza. Per natura le pratiche che contornano e riempiono il contenitore del BDSM sono regolate da protocolli di sicurezza che prevedono consenso, informazioni, tutela della salute e sicurezza personale. Senza queste nozioni di base, replicare situazioni viste a schermo o raccontate ai giardinetti, sembra voler disegnare la trama di una tragedia annunciata. È per questo motivo che già da qualche anno i maestri di corde, i dungeon keeper, le associazioni di settore, le comunità giovanili, i gestori di locali, gli organizzatori e i dungeon monitor seguono o divulgano corsi o workshop sulla sicurezza e sul consenso

Nella mia esperienza, ricca di corsi formativi e di confronti con esperti e teorici, mi ha sorpreso, ascoltando i seminari incentrati sulla sicurezza nel BDSM, quanto poco si parli (o addirittura si ometta) di uno dei pericoli che, silenziosamente, si insinua ancora oggi tra le trame fitte dell’esplorazione sensoriale. Cosa che io stesso, in un corso sull’avvicinamento al BDSM, ho ridotto a una frase, peraltro molto vanilla: “Quando non conoscete, indossate sempre il preservativo”. Penso, però, che sia insufficiente, occorre porre un’attenzione particolare e inserire un capitolo specifico nel discorso della sicurezza, che dia importanza a un virus invisibile e subdolo ma reale e in futura espansione. Se ne parla e si rileva troppo poco, forse perché le condizioni di vita (grazie alle case farmaceutiche che macinano miliardi) sono non solo accettabili ma indistinguibili e, direi fortunatamente, valide per contenere la virulenza affinché non diventi mortale. Questo però non ferma la replicazione su soggetti sani. 

La mia preoccupazione nasce dai racconti e dalle discussioni con corsisti e praticanti. Alcuni di questi hanno attinto informazioni principalmente da internet e non hanno alcuna percezione di cosa significhi lo scambio di fluidi corporei, soprattutto l’ingestione del seme, e di quale rischio possa innescare. Ne parlano a volte come un traguardo, senza riflettere sulle possibili conseguenze. Chi gira i video da pubblicare su portali specifici è un professionista ed è controllato ogni quindici giorni, i comuni mortali no. Poco importa se qualcuno in una chat o in una mail “assicura” di essere un donatore AVIS, i certificati sono facilmente falsificabili e potrebbero essere datati. L’unica scelta è la profonda conoscenza del/i propri partner prima di affrontare pratiche che prevedano contatto o scambio dei fluidi di contagio, altrimenti la protezione più efficace è il preservativo.  

Purtroppo alcune recenti notizie, che riportano i dati riguardanti le nuove infezioni nel 2021, ritengono (e i dati lo confermano) che i contagi siano quasi dimezzati. Il messaggio quindi è: “Abbassate pure la guardia!”, perché nel fango ci sono solo i Messicani, gli Africani (quelli del sud ovviamente) e gli asiatici (filippine e dintorni). In realtà nessuno tiene conto dei due anni di pandemia che hanno generato un distanziamento sociale prolungato e una netta interruzione della maggioranza dei rapporti non ufficiali e occasionali. La conseguenza è una trasmissione, in termini di casi, nettamente inferiore.

Nel 2018, per fare un confronto realistico, sono state riportate 2.847 nuove diagnosi d’infezione da HIV pari a 4,7 nuovi casi per 100.000 residenti. L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV, si colloca lievemente al di sotto della media dei Paesi dell’Unione Europea (5,1 casi per 100.000 residenti). E questi dati, con la ripresa sociale saranno presto raggiunti e sorpassati. 

C’è poi un dato preoccupante che, purtroppo ha avuto pochissima visibilità sui media e sui social (stranamente, con tutti i complottasti in azione non è emerso; forse è meno importante del green pass J) : la scoperta nei Paesi Bassi di una variante del virus B-HIV-1 che ha la forza di distruggere le cellule CD4 da tre a cinque volte maggiore rispetto agli altri sottogruppi B. L'analisi della sequenza genetica suggerisce che questa variante è nata negli anni '90 da una mutazione de novo, non da una ricombinazione, con una maggiore trasmissibilità e un meccanismo molecolare di virulenza sconosciuto (fonte: A highly virulent variant of HIV-1 circulating in the Netherlands (science.org) Febbraio 2022).

Sebbene il profilattico sia l’unica barriera efficace, in America, si studiava già nel 2012 un condom specifico, stoppato nel 2016 dalla FDA come non adeguato, sebbene la stessa ne raccomandasse l’uso. Solo nel 2022, pochi mesi fa, l'organizzazione ha autorizzato la vendita di ONE Male Condom, progettato specificamente per prevenire la trasmissione del virus dell'immunodeficienza umana (HIV) e di altre infezioni sessualmente trasmissibili (STI) durante il sesso anale. (fonte: FDA approves first condom designed to prevent HIV during anal sex - SCREENSHOT (screenshot-media.com) 

Le informazioni sul contagio e la trasmissione dell’HIV (e non solo, anche le STI) nel BDSM sono molte, sarebbe impossibile sviluppare qui l’intero argomento, ma è essenziale che questi temi siano più presenti nei luoghi di formazione e all’interno delle dispense divulgative didattiche di alcuni workshop sull’argomento. “Ciò che non si vede non è detto che non ci sia” potrebbe essere un buon incipit per svelare, per esempio, che nelle urine non è presente il virus attivo (quindi bere l’urina non contagia), o che nella saliva è presente una percentuale di virus ma in valore così basso da poter essere trascurata: gli sputi non contagiano. No, nemmeno se finiscono negli occhi! e molto altro ancora che forse si pensa di sapere ma che non si ricorda bene, oppure perché le nozioni imparate sono ormai così vecchie da non trovare più conferma nell’attualità. Non fa mai male un po’ di ripasso o anche solo un aggiornamento

Buon BDSM, sano, sicuro e consensuale.

 

Nota: E’ possibile, a Torino, effettuare un test HIV gratuito e senza ricetta medica, in totale anonimato. Potete seguire questo link: TEST HIV C/O OSP. AMEDEO DI SAVOIA (arcobalenoaids.it) e farete felici voi e i vostri partner.

 

Jean Bottega

Dungeon keeper Red Padlock Room

 

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Fonti:

Dati 2018 C_17_notizie_3963_0_file.pdf (salute.gov.it)

Dati 2021 C_17_notizie_5705_0_file.pdf (salute.gov.it)

 

 

Foto by Klaus Hausmann